26 ottobre 2015
Legge di Stabilità 2016: annunci, provvedimenti e approssimazione
Anche quest’anno, come oramai da troppo tempo, assistiamo ad un triste spettacolo che – pur sembrando di mera forma – attiene alla sostanza del rispetto della Costituzione e, quindi, della legalità.
Oramai più di una settimana fa, il 15 ottobre 2015, il Consiglio dei Ministri, come da suo ordine del giorno e comunicato stampa successivo, ha formalmente deliberato l’approvazione del Disegno di Legge recante la c.d. legge di stabilità 2016.
Ebbene, a differenza di quanto previsto dalla legislazione (e dalla Costituzione) sino al momento in cui scrivo, questo provvedimento fondamentale per il Paese:
1) è ignoto nel suo articolato e, quindi, nel suo contenuto formale e sostanziale;
2) non è stato ancora trasmesso al Parlamento (pare… al Senato) per l’avvio del suo iter approvativo;
3) circola, nei suoi contenuti ufficiosi, esclusivamente sulle scrivanie dei giornalisti e/o dei professionisti di settore.
Quindi, può dirsi senza tema di smentita che è stata violata tanto la legislazione nazionale che quella dell’UE che prevedono termini tassativi per l’adozione di questo disegno di legge.
Ma c’è di più: dal giorno della formale deliberazione del Consiglio dei Ministri, si stanno rincorrendo notizie giornalistiche e dichiarazioni del Primo Ministro e dei Ministri che smentiscono o, comunque, modificano, i contenuti del DDL diffusi nella conferenza stampa del Premier e del Ministro del Tesoro successiva al Consiglio dei Ministri.
Quindi, più che dire che l’articolato non è disponibile, bisognerebbe più correttamente affermare che esso è ancora in corso di redazione.
Allo stato, le informazioni in ordine alla politica economica del Governo per il prossimo anno sono contenute in alcune colorate slides consultabili sul sito internet del Governo: slides, peraltro, che eufemisticamente possono essere definite “generiche” e, comunque, superate dalla bulimia dichiarativa dei membri del Governo e dalla mediazioni già in corso tra le forze politiche.
Mala tempora currunt!