16 ottobre 2015
La nuova ANPAL e le politiche attive del lavoro: sarà vera gloria?
Il D. Lgs.150/15 ha istituito l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL), che dovrebbe avere il suo battesimo il 1° gennaio 2016 (provvedimenti attuativi permettendo).
Ma questa ennesima Agenzia: sarà utile ed efficace? E se si, in che tempi.
Alla prima domanda è lecito dare una risposta dubitativa, nella misura in cui le sue teoriche competenze in materia di coordinamento e proceduralizzazione degli interventi di competenza regionale sono (saranno) di fatto svolti dallo stesso personale del Ministero del Lavoro e dell’ISFOL che già se ne occupava e, per giunta “senza nuovi oneri per il bilancio dello Stato”. Pertanto, o si verificherà un mutamento “quasi caratteriale” di approccio dal vertice, ovvero ci troveremo di fronte all’ennesimo “gioco delle tre carte” organizzativo.
Quanto ai tempi, essi sono funzione delle risorse economiche dedicate, dal momento che tra i compiti dell’ANPAL ci sarà quello di uniformare procedure e sistemi informatici di 20 regioni e due province autonome che oggi avanzano con pochi fondi ed in ordine sparso: regioni che – per giunga – erediteranno strutture e personale delle “sopprimende” province in tempi e con contributi economici statali tutti, ancora da definire.
In conclusione: c’è di che essere scettici, ma vorrei un feed back
Scritto il 21-10-2015 alle ore 11:46
verrà attuato un sistema informativo a beneficio del mercato del lavoro a livello europeo per premiare la mobilità (del lavoro) che le riforme volute dall’U.E. hanno di fatto imposto.
Pensando ai giovani mi viene da dire che con l’uso delle tecnologie già oggi disponibili non vi sono difficoltà per collocarsi in una nazione qualsiasi del continente europeo (ndr. Germagna)mentre pensando ai meno giovani mi viene da dubitare che una qualsivoglia Agenzia avrà risorse e o professionalità necessarie a creare nuovi posti di lavoro anche riorientando vecchie professionalità.