12 giugno 2013
Piccolo memento: alcuni buoni motivi per non rimpiangere la Professoressa Fornero
La lettura del Corriere della Sera di oggi ha rafforzato la mia personale convinzione circa l’inadeguatezza della Professoressa Fornero rispetto all’incarico di Governo a suo tempo affidatole.
In una sua lettera al Direttore, la Professoressa si scaglia contro la sentenza della Corte Costituzionale oggetto del mio precedente post utilizzando delle argomentazioni che non solo sono prive del benchè minimo senso giuridico, ma – per giunta – confondono colpevolmente (vista la presunta competenza di chi scrive) aspetti fiscali ed aspetti tributari, al solo fine di continuare a sostenere in forma postuma la asserita bontà del proprio operato.
La lettera inizia con un espressione che riesce ad offendere, contemporaneamente, i giudici della Corte Costituzionale, i tecnici della materia,la generalità dei lettori e, più in generale, chiunque non la pensi come la Professoressa: la sentenza viene infatti definita come “difficilmente comprensibile e non soltanto al cittadino medio”.
Quindi, dopo l’ennesimo e non richiesto peana sulle magnifiche sorti e progressive della riforma che lei è riuscita faticosamente a far approvare (per la gioa degli esodati e di tutti coloro i quali si apprestavano, ingenui, ad andare in pensione) ci viene spiegato che la sentenza non farebbe “tanto riferimento all’illegittimità del contributo di solidarietà” (che si vanta di aver inasprito rispetto alla versione del precedente Governo), ma al fatto che esso non sia stato applicato anche ai redditi da lavoro: con buona pace del fatto che la sentenza dichiara proprio ed esclusivamente tale illegittimità.
Da tale apodittica (e falsa) affermazione, la docente fa derivare l’ulteriore critica alla Corte, che non avrebbe compreso come , dato che le pensioni più alte sono “il male” ed il frutto di un peccato originale (le leggi dello Stato precedenti alla sua), sarebbe giusto che le stesse venissero assoggettate a prelievi autorativi e svincolati dai criteri di eguaglianza e capacità contributiva previsti dalla nostra Costituzione.
Poveri studenti di cotanto docente!! Che qualcuno la inviti a leggere le sentenze che commenta e, prima ancora, gli articoli della Costituzione che Lei – in un recente passato – ha giurato di osservare (per esempio il 3 ed il 53). E magari a ripassare o, meglio, studiare, la differenza tra pensioni e prelievi tributari forzosi
Scritto il 14-6-2013 alle ore 16:06
Beh, già quella sera che esternava i suoi provvedimenti e, nel contempo, piangeva, anche se non sono direttamente interessato, ho fatto 2 + 2 e ho esclamato vibratamente ( ! ), come direbbe il nostro Presidente.
Scritto il 14-6-2013 alle ore 16:25
Non mi stupirò se un giorno la Nostra sosterrà che il sole è verde!
Scritto il 15-6-2013 alle ore 12:48
Ma chi consente ancora a questa signora, per fortuna finalmente uscita dalla scena pubblica e politica, di avere un pulpito? E chi mai può essere ancora interessato ad ascoltare le sue sciocchezze? Non c’è dubbio, il giudizio secondo cui è stata il peggior ministro di tutta la storia della Repubblica, è del tutto fondato ed obbiettivo, e non certo dettato, come l’interessata vorrebbe far credere, dal fatto che è stata un ministro donna, solo per questo fatta oggetto di feroci critiche da parte dagli italiani, popolo di maschilisti, come se donne non fossero ad es. la ministra Cancellieri, la Severino, ecc., che invece quelle critiche non hanno conosciuto.